| Totò appare in due episodi.
1) "Il maniaco della Domenica"
Un maniaco sequestra i capelloni che incontra e dopo averli addormentati li rapa a zero.La polizia lo arresta ma non trova capi d'imputazione.Alla fine il capo della polizia si affida al mostro per rasare a zero il proprio figlio pure lui capellone. Totò appare in alcuni momenti agghindato alla "Diabolik" e parla per mezzo di fumetti. Nello stesso periodo, Totò appare in TV nell'episodio "Totò ye-ye" di "TuttoTotò", in cui il suo personaggio è al contrario un capellone.
2) Che cosa sono le nuvole (recensione tratta dal blog: "cineamante", mi è sembrata talmente bella che la posto):
Nell’incipit del cortometraggio il manifesto dell’opera che viene rappresentata “oggi” è il famoso quadro di Velázquez, Las Meninas. Evidentemente Pasolini intende anticipare quale sarà la rappresentazione. Va in scena l’Otello, ma vanno in scena anche le marionette con il loro incredibile pathos che si sprigiona, nonostante l’archetipo della caratterizzazione, dagli espressivi volti deformati dal ghigno indelebile del legno controllato dai fili del burattinaio. La rappresentazione della tragedia, sintetizzata in modo da rientrare nei venti minuti del film, si svolge in un teatrino cubico, molto rozzo e scarno; infatti la platea è una scatola dalle pareti grigie e grezze prive di finestre e senza nessun arredo. Nonostante la sintesi gli attori-marionette recitano la loro parte seguendo un copione che viene rispettato fino a quando un pubblico incolto, indispettito dalla perfidia di Jago e dalla dabbenaggine di Otello, irrompe sul palco, impedendo al Moro di uccidere Desdemona. Scegliendo Las Meninas come locandina della rappresentazione, Pasolini ci invita ad entrare dentro il quadro, mostrandoci il doppio livello della messa in scena Pasolini ci invitasse a guardare il film come si guarda Las Meninas. Trovare la “verità” dell’inganno. Infatti sulla "parte frontale del quadro", nella visione aperta da un "controcampo" che annulla l'ovvia visione centrale, scopriamo Otello che non si rende conto del motivo per cui Jago, tanto gentile fuori scena, diventa tanto perfido in scena: Otello si chiede perché anche lui si faccia “così schifo” e “perché dobbiamo essere così diversi da come ci crediamo?”. Gli risponderà Totò (non Jago): “Eh…figlio mio. Noi siamo in un sogno dentro un sogno”. Pasolini ci ha indicato l’ingresso in Las Meninas. Il lato nascosto dal quadro, ciò che nessuno “vedeva” o voleva vedere, è il mondo, qui rappresentato da una discarica abusiva dove vengono portate le due marionette danneggiate. Scivolando lungo la cascata dei rifiuti, osservano un cielo con le nuvole di una bella giornata. Fuori dal “cubo”, non più marionette, ma essenze del mondo. A questo punto le pieghe del senso, che nascondevano la verità con i significati inessenziali (privi di essenza) adesso si sono dispiegate aprendosi ai segni sprigionati dalla natura. “Iiih! E che so' quelle? “ dice Otello. E Jago: Quelle sono... sono le nuvole... “ E che so' ste nuvole? “ risponde Otello. “Mah!” fa Jago mostrando anche lui di non conoscere altri che il suo teatrino. “Quanto so' belle, quanto so' belle... quanto so' belle... “ afferma Otello. E Jago: “ Ah, straziante meravigliosa bellezza del creato!”. Poesia.
Aggiungo:
Domenico Modugno, nei panni del "Monnezzaro" intona una splendida canzone scritta a 4 mani con Pasolini:
Che io possa esser dannato se non ti amo e se così non fosse non capirei più niente tutto il mio folle amore lo soffia il cielo lo soffia il cielo così
ahh ma l'erba soavemente delicata di un profumo che da gli spasimi ahh tu non fossi mai nata tutto il mio folle amore lo soffia il cielo lo soffia il cielo così
il derubato che sorride ruba qualcosa al ladro ma il derubato che piange ruba qualcosa a se stesso perciò io vi dico finché sorriderò tu non sarai perduta
ma queste son parole e non ho mai sentito che un cuore, un cuore affranto si cura l'unico e tutto il mio folle amore lo soffia il cielo lo soffia il cielo così
Questa canzone sa farmi piangere come nessun'altra...
Edited by Dandy Rotten - 4/9/2008, 14:22
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