| Se leggiamo attentamente la filmografia di Totò, vediamo due Totò, il comico e l'attore, che miracolosamente si intrecciano dando grandi risultati. Ci sono dei film come "Totò contro il pirata nero", "Rita la figlia americana", "Totò e Cleopatra" che non sono certo dei capolavori, anche Totò in alcuni tratti sembra stanco e ormai scocciato di interpretare sempre copioni di bassissima qualità, però in ognuna di queste pellicole c'è almeno un momento che va salvato, o meglio, ci sono dei momenti esilaranti dove ritroviamo il Totò del varietà (che tante generazioni, per motivi anagrafici, non hanno potuto vedere), il Totò che improvvisa e si appropria di ogni angolo del set, che gioca e recita a braccio con gli altri attori, sia co-protagonisti che spalle che addirittura comparse. Si... Totò recitava anche con le comparse, ne abbiamo un caso palese in "Totò Truffa '62", quando accertato che non monterà un vespasiano vicino ai tavolini di un ristorante, dice ad un ragazzino che stava guardando tutto l'ambaradan "Ragazzì, valla a fare a casa". Quel ragazzino non ha certo una parte di rilievo nel film, ma comunque è stato spalla di Totò per alcuni secondi. E Totò era così, brillava in quei film che nessuno mai avrebbe voluto vedere se non ci fosse stato Totò. Ed infatti il comico mondiale ha salvato molti film dall'oblio, perchè sono sicuro, che se in alcune pellicole non c'era tra i protagonisti Totò, sarebbero finite nel dimenticatoio, oppure tutte le copie andate disperse in cineteche di provincia, mai restaurate, e lasciate andare ai segni del tempo. E come dice Ughetto Bertucci in "Fifa e arena" in merito alle gesta di Nicolino: Che fenomeno! Poi, insieme con il Totò comico o comicissimo, il Totò che improvvisava, abbiamo anche un Totò attore, di bravura assoluta. Ma quanto di Totò c'è in film come "Uccellacci e uccellini" o "La mandragola"? Il primo di Pier Paolo Pasolini, il secondo di Alberto Lattuada! Sicuramente i "migliori film" per la critica, sono quelli in cui Totò utilizzava la sua maschera per personaggi di umanità, penso anche a "Guardie e ladri" di Steno e Monicelli e "L'oro di Napoli" di Vittorio De Sica. In questi film abbiamo un Totò "diretto veramente", cosa che raramente accadeva. Però, a dire la verità, anche il Totò senza frizzi e lazzi mi piace, e piace a molti. A me stanno bene tutt'e due i Totò: il comico e l'attore! Alcune espressioni di Totò nel ruolo di Frate Ciccillo in "Uccellacci e uccellini" sono da antologia, sono da stamparle e in tipografia far fare delle gigantografie e mettere in giro per le città italiane con una scritta sotto: Questi siamo noi italiani... maschere che aspettano un momento assoluto per asciugarsi gli occhi! C'è differenza tra il Totò che suona le sbarre della prigione come arpa in "Totò contro il pirata nero" e il Totò che prega nella cripta dei monaci ne "La mandragola", tratto dalla celebre opera di Niccolò Machiavelli? C'è una piccola grande differenza. In tutti e due i casi Totò è Totò, ma nel primo caso abbiamo un Totò diretto da sè stesso, nel secondo abbiamo Totò diretto da Alberto Lattuada, un maestro del nostro cinema! Mi sarebbe piaciuto vedere un film con Totò e Buster Keaton. Ci sono riusciti Franco Franchi e Ciccio Ingrassia con "Due marines e un generale"... non mi dispiaceva vedere certo una coppia comica di quella portata... anche un film completamente muto con Totò e Charlie Chaplin sarebbe stato il massimo! E Totò, nel 1950, sfiorò anche la coppia Laurel & Hardy (Stanlio e Ollio), con il film "Atollo K", che non fu un successo. Laurel e Hardy girarono il film in Italia, ed in alcune scene compare anche un giovane Vittorio Caprioli, che insieme con Alberto Bonucci e Franca Valeri fu uno de "I gobbi"... ovvero: Quando il varietà era il varietà! Totò ha lavorato pochissimo con i divi internazionali... si poteva sfruttare meglio l'occasione di lavorare con il mito Orson Welles. Infatti la coppia si incontrò per "L'uomo, la bestia e la virtù" diretto da Steno (Stefano Vanzina), un film che fece "irritare" gli eredi di Luigi Pirandello (sua l'opera da cui è stato tratto il film). Non piacque l'interpretazione di Totò... ma penso che tante volte, con Totò, si giocava al "partito preso". Un comico non poteva fare film di altra intensità. Questo non è vero! Anzi... e la dimostrazione ce l'abbiamo proprio con il Totò diretto da Vittorio De Sica, da Pier Paolo Pasolini, da Dino Risi, da Alberto Lattuada, da Ugo Gregoretti e da Roberto Rossellini, nello sfortunato "Dov'è la libertà", uno dei titoli meno noti della filmografia del grande, unico Principe! Totò è il più grande comico del mondo ma anche un immenso attore... anche nella scena de "La lettera" di "Totò, Peppino e la malafemmena", chi ha basi minime di teatro può riconoscerlo: biosgna essere grandi! ... Sfido chiunque, a inventare quei quattro minuti di cinema, di grandezza irripetibile!
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