15 APRILE 1967, Addio Totò.

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IL CARTERACCIO -The Original-
view post Posted on 29/5/2007, 13:20




Il 13 aprile 1967, nonostante la sua famosa superstizione, interpretò la prima scena. Un esterno in cui, assieme a Manfredi, seguiva un lungo funerale (per lui una bara vuota era simbolo di iella). La lavorazione lo tenne impegnato tutta la giornata. ALl'imbrunire il fido autista Cafiero, lo venne a prendere per riportarlo nella sua casa romana in Viale Monte Parioli n.4 . Non si sentiva bene, ma il pensiero di ritornare al suo piccolo e confortevole mondo lo rasserenava : le chiacchiere con Franca, la vestaglia, le pantofole, il suo cane, la minestra per cena. Sedutosi a tavola, però, si accorse di non aver appetito. Sudava, avvertiva delle fitte allo stomaco. Decise di coricarsi nel letto mentre la Faldini, impensierita avvertiva il medico di fiducia. Il dottore arrivò nel giro di pochi minuti. Lo visitò, effettuò dei prelievi per delle analisi. La notte passò agitata. Franca gli tenne compagnia cercando di tranquillizzarlo come poteva. L'indomani, venerdì, era una giornata senza prove. Si sentiva meglio. Aveva anche telefonato il medico comunicando che le analisi erano risultate negative. Passò la giornata in salotto con il registratore, lo strumento che per la debolezza agli occhi aveva ormai sostituito il tradizionale copione. Tra il film e i progetti per l'estate la giornata trascorse veloce e serena. Voleva tornare nuovamente nella sua Napoli per rimanervi a lungo. La sera, però, ripresero i malori. Prima un senso di debolezza, poi uno strano ed insistente formicolio al braccio sinistro ...



Franca capì subito. Cercando di dissimulare chiamò nuovamente il medico, la figlia Liliana, il cugino Eduardo Clemente e il cardiologo Guidotti.

<< Chi mi ha sparato questa fucilata al cuore?>> chiese Totò con un filo di voce. Aveva capito anche lui. Poi, tutto proseguì seguendo un triste, scontato copione : la bombola ad ossigeno, i rantoli, le lacrime dei presenti. Alternava momenti di lucidità ad uno strano torpore : << Vi prego professore, lasciatemi morire per la stima che vi porto. Il dolore mi dilania, meglio la morte>>. Un fiotto di sangue dalla bocca alle tre e mezzo ne fece intuire la fine prossima. <<eduà, mi raccomando quella promessa : portami a Napoli>>. Alle 3.25 di quel 15 aprile le ultime parole, dapprima rivolte a Franca "T'aggio voluto assai bene, Franca. Proprio assai>> e alla figlia Liliana <<io sono cattolico apostolico romano >>. Poi gli occhi rotearono per l'ultima volta. La notizia subito si sparse per la via, per Roma ... e il giorno appresso la Rai trasmise la notizia della scomparsa di Totò :

Totò è morto questa notte a Roma, invani sono stati i tentativi dei medici di tenerlo in vita.

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Alle 11.20 del 17 aprile viene trasportato nella chiesa di Sant'Eugenio in viale Belle Arti. Sulla bara la bombetta con cui aveva esordito e un garofano rosso. La cerimonia di limita a una benedizione (che fu concessa grazie a delle amicizie che Totò aveva col Vaticano, perchè volevano negare la benedizione a Totò per il motivo della sua convivenza con Franca, senza essere sposato e veniva dichiarato come pubblico peccatore). Totò aveva avuto sempre il desiderio di avere funerali semplicissimi. L'onoranza funebre è recitata da Nino Taranto, che la legge commossa a tutto il popolo di artisti e non per rendere omaggio alla salma esposta prima nella camera ardente e poi in chiesa. Alle 16.30, la salma di Totò giunge a Napoli accolta, all'uscita dell'autostrada alla basilica del Carmine Maggiore, da una marea di folla. Viene sepolto nella cappella De Curtis al cimitero Del Pianto a Napoli.

Ciao Totò

 
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view post Posted on 16/11/2010, 17:40
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