ALDO FABRIZI, 1905-1990

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IL CARTERACCIO -The Original-
view post Posted on 23/5/2007, 13:37




Aldo Fabrizi rappresenta l'anima di Roma, la cosiddetta Città Eterna, che l'ha sempre considerato il suo figlio prediletto. Del popolo romano l'attore ha canzonato in oltre cinquant'anni di carriera vizi e debolezze, con quel suo umorismo tanto cinico e disincantato, quanto dissacrante e tagliente, così caratterizzante del suo fare flemmatico e arguto. Sapeva scherzare su tutto, ma prima di tutto su se stesso, ed in particolar modo sul suo fisico corpulento, palese dimostrazione della sua smisurata passione per il cibo, e soprattutto per i piatti tipici della cucina romana, che egli stesso si deliziava nel preparare. Era la voce del "popolino", dal quale egli proveniva e che ha sempre portato nel cuore. Attraverso i suoi tipici personaggi - con i quali ha conquistato le platee dell'Italia intera a partire dai suoi esordi teatrali nei primi anni Trenta, e che ha fortunatamente riproposto in televisione negli anni Settanta - come il vetturino il cui cavallo lo batte in fatto di stanchezza, il tranviere contro cui tutti i passeggeri si accaniscono, o il cameriere dai piedi stanchi, Fabrizi esprimeva il suo spirito caustico, e conduceva una sferzante satira sulla romanità, ma ancor più in generale sull'uomo qualunque del suo tempo. In cinema debuttò nel 1942, ma si sarebbe dovuto aspettare il 1945 perché egli avesse potuto dar prova di una profonda sensibilità artistica in un ruolo diverso dai soliti, stavolta drammatico, quello di un prete eroico che si fa fucilare dai tedeschi pur di non rivelare i nomi di alcuni partigiani, nel capolavoro di Rossellini, Roma città aperta. Il film - che lo vede per la terza volta al fianco dell'amica-nemica Anna Magnani, che in quanto a schiettezza e sfacciataggine riusciva a tenergli testa - gli offrì l'opportunità di fornire una struggente e sofferta interpretazione, densa di emotività, e carica di una coinvolgente naturalezza, dimostrando così di essere un attore a tutto tondo. La sua filmografia è sterminata: lo ricordiamo spesse volte al fianco dell'amico Totò, soprattutto nel film caustico-amaro Guardie e ladri (1951) di Steno e Mario Monicelli; e poi in una serie di svariati, e talvolta grotteschi personaggi, come il contadino furbo e bonario di Vivere in pace (1947) di Luigi Zampa, il padre egoista e protervo di Prima comunione (1950) di Alessandro Blasetti, lo sfortunato e bizzarro capofamiglia nella serie de "La famiglia Passaguai" (tre film dal 1951 al '52), di cui egli stesso fu il regista, e il ricco e rozzo palazzinaro di C'eravamo tanto amati (1974) di Ettore Scola, deluso e disincantato ritratto della pseudo-impegnata generazione di sinistra del periodo post-secondo conflitto mondiale. Dopo tanti impegni come attore cinematografico, il teatro lo rivide incontrastato mattatore nella celeberrima commedia musicale di Garinei e Giovannini, Rugantino, portata per la prima volta in scena nel 1962, ripetuta diverse volte negli anni successivi, e portata addirittura a New York. Accanto ad interpreti del calibro di Nino Manfredi e Bice Valori, Fabrizi impersonò il tragicomico personaggio di Mastro Titta, un boia della Roma papalina, che dietro il suo aspetto burbero e rude, si dimostrava sensibile e bonario. Da ricordare infine le sua spassosissime apparizioni televisive, e le sue deliziose raccolte di ricette e poesie, spiritosamente intitolate La pastasciutta (1971), Nonna minestra (1974) e Nonno pane (1980). La Roma paciosa e scanzonata che lo vide nascere, se lo portò via, in una triste mattinata primaverile del 1990, quando "er sor Aldo" aveva da qualche mese compiuto ottantaquattro anni.
 
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Fabrik83
view post Posted on 26/5/2007, 10:25




Racconta Liliana De Curtis: "Fabrizi era l'unico attore che Totò frequentava nella vita privata. Ci fu un periodo che veniva quasi tutte le sere a casa nostra, quando era ancora viva la nonna che passava pomeriggi interi a preparare da mangiare per tutti. Fabrizi era molto scherzoso e divertente e papà lo stava ad ascoltare fino a tardi e rideva come un bambino". Era questa la rivincita umana dell'attore Fabrizi? E' da escludere. Fabrizi, sul set, ha sempre risposto colpo su colpo. Non aveva bisogno di altre rivincite. La sua comicità non è mai stata rassegnata, da vittima designata e docile, come quella di Peppino. Fabrizi, a modo suo, accettava la sfida e riusciva quasi sempre a rompere l'assedio di Totò per ingaggiare duelli memorabili. Insomma Fabrizi era il romano che non si arrende mai, che "nun ce vole sta".


I film con Totò:

1951
Guardie e ladri.

1953
Totò, Peppino e… una di quelle.

1959
I tartassati.

1960
Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi.

1963
Totò contro i quattro.
 
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carmen
view post Posted on 16/7/2007, 17:59




Nel ruolo del palazzinaro di Scola Fabrizi è sublime. Chi vince la battaglia della coscienza vince la battaglia dell'esistenza...quante volte ci ho pensato! Ma, tornando al suo ruolo di spalla, beh, era una spalla ingombrante, infatti " nun ce voleva sta'". In una sua biografia ,di taglio professionale più che privato, ho letto del suo carattere difficile. La sora Lella ha raccontato che il nostro, responsabile della serietà delle sorelle dopo la morte del padre, le schiaffeggiava simbolicamente tutte le mattine. Concordo: tra tutti i partner era quello che più dconferiva ai duetti con Totò l'aspetto di una lotta.
 
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Delial
view post Posted on 3/9/2007, 19:32




Piu' che spalla definirei Fabrizi complementare a Toto'
E la loro complementarietà nasce da una contrapposizione totale: dei corpi, dei caratteri, degli scopi.
La stazza pesante di Fabrizi si oppone alla magrezza nervosa di Toto', il buon senso alle follia e stramberia.
L'attore romano impersona l'adulto che deve combattere contro un folletto non cresciuto, l'eterno fanciullo.
 
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Fabrik83
view post Posted on 4/9/2007, 09:59




In effetti definiri spalle Fabrizi, Peppino, Taranto, De Sica non è corretto. Sono appunto da definirsi comprimari. Le vere spalle di Totò sono due: Mario Castellani e Luigi Pavese, che sapevano seguire e supportare la comicità di Totò.
Gli altri grandi attori invece chi più chi meno non ricoprivano il ruolo di spalla ma avevano dei loro spazi di recitazione slegata da Totò, con le loro caratteristiche peculiari. Di Aldo Fabrizi non si può certo negare lo spirito di primeggiare che testimonia i frequenti duetti "litigiosi" che i due mettevano in scena sul set.
 
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carmen
view post Posted on 4/9/2007, 14:51




Anche per Castellani la definizione mi sembra riduttiva. Lui era la "culla" dove Totò si sistemava per le sue espressioni, sicuro che avrebbe potuto sperimentare l'intera gamma del suo istrionismo, ed esserne sempre accondisceso. Era un supporto consolatorio, dalle fatiche con gli altri partner. Castellani era quasi materno.
 
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-afhald di firmian-
view post Posted on 25/9/2007, 11:14




ogni spalla di Totò aveva i suoi pregi e difetti, riusciva ad avere comportamenti diversi in base al tipo di situazione, anche per questo Totò era un grande nell'improvvisare le scene. Ed è vero non le chiamerei spalle, la loro bravura è stata incalcolabile mettendola a confronto con gli attori di oggi.
 
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totoiano80
view post Posted on 21/5/2008, 19:27




sapevate che totò e fabrizi litigarono durante le scene del film totò peppino e una di quelle ? fabrizi gli disse : smettila di fare il burattino, totò si offese e il film rischiò di saltare, totò ritorno sul set dopo 2 giorni, dopo aver ricevuto le scuse da a.fabrizi !!
 
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Fabrik83
view post Posted on 23/5/2008, 17:43




E' risaputo che Fabrizi aveva un carattere molto scontroso. Però ciò non impediva la grande amicizia che c'era fra i due. Amicizia che andava al dilà del set cinematografico, che proseguiva anche nella vita privata con diverse frequentazioni reciproche.
 
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totoiano80
view post Posted on 25/8/2008, 21:38




ALDO FABRIZI

Lavorare con Totò era un piacere, una gioia, un godimento perchè oltre a essere quell' attore che tutti riconosciamo era anche un compagno corretto, un amico fedele, e un' anima veramente nobile.
 
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carmen
view post Posted on 7/9/2008, 17:13




Come ha fatto notare di recente carlo verdone, oggi nessuno vuol più fare il comprimario o il coprotagonista ( non parliamo di "spalla"!). E' umanamente comprensibile, ma è un peccato. Così abbiamo tanti pessimi protagonisti e non si coltiva più la scuola dei "comprimari di valore" che intensificavano il gusto dei film, in particolare delle commedie e di quelle di totò.
 
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totoiano80
view post Posted on 20/9/2008, 13:19




Forse perchè oggi non esistono attori che si chiamano Totò, Sordi, E. De Filippo etc etc, ( potevi fargli solo da spalla era impossibile primeggiare con loro ).
 
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Sam 90
view post Posted on 12/5/2009, 18:29




Fabrizi non può essere definito una spalla comica perchè quando girava con Totò, entrambi erano mattatori del film ma fare il protagonista significa essere in grado di farlo, oggi tutti vogliono essere al centro della storia anche se non sono in grado di farlo.
Fabrizi era un vero attore, ecco perchè non suona bene chiamarlo spalla !!!
 
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totoiano80
view post Posted on 16/5/2009, 13:30




daccordissimo con te... ma x me tutti gli attori anche i più grandi che lavoravano con Totò diventavano spalle... nessuno poteva stargli dietro forse l'ultimo grande comico dopo Totò è stato A. Sordi.
 
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13 replies since 23/5/2007, 13:37   575 views
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