TEATRO

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totoiano80
view post Posted on 27/8/2008, 21:16




QUANDO MENO TE L'ASPETTI ( 1940 )

di M.Galdieri

LA DANZA DI NARCISO

( Si apre il siparietto. La scena rappresenta un laghetto )
( Danza di Narciso )
( Narciso entra fiero della sua bellezza. Le ninfe lo tentano, ma egli
le respinge. Si specchia e struggendosi nell'impossibilità di baciare
la propria immagine riflessa, muore. Nascono sul posto i narcisi )

Siparietto

( che si riapre subito, sulla stessa scena. Entra Totò, esegue
la parodia della precedente danza. Anche egli si specchia, innamorato
di sè. Muore. Sul posto dove è morto nasce un carciofo. )

 
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totoiano80
view post Posted on 29/8/2008, 23:31




50 MILIONI C'E DA IMPAZZIRE ( 1942 )

Rivista in due tempi di A.de Curtis, G.Inglese, P.Tramonti

Al Gallina : Camminate sicuro...Io vi guardo le spalle... Vi perseguito
di dietro...

Del Gaudio ( Totò ) : Che bei palazzi...

De Maria : Zitto...Questi non sono palazzi...Si chiamano grattacieli.

Del Gaudio ( Totò ) : Grattauccelli ????

De Maria : Grattacieli

Totò : Embè ?

De maria : Hai detto grattauccelli...

Totò : Io ? Che sei scemo. Tu hai detto grattauccelli...io ho detto grattacieli

De Maria : Si ? mi sara scappato...

Totò : E tutti così sono ?

De Maria : Si capisce. Cosa credi che l'America sia un paesetto ? Qui tutto è grandioso...tutto colossale...

Totò : Chissà quanto tempo ci impiegano a farli...

De Maria : Due o tre ore...

Totò : No. Ho detto a farli, non a fotografarli...





Totò :
 
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totoiano80
view post Posted on 31/8/2008, 08:22




L'ULTIMO TARZAN ( 1938 )

Dorotea : Che età avete ?
Tarzan : 35 lune, 7 eclissi, 2 alluvioni, eun pediluvio.
Dorotea : non li dimostrate.
tarzan : Oh anche nella foresta mi davano tutti 2 diluvi di meno.
Dorotea : E dite un po'... Nella foresta, con le belve avevate molta dimestichezza ?
Tarzan :Oh, altrochè. Con le belve avevo tanta di quella stitichezza !...
Dorotea : E come trascorrevate la vostra vita in solitario ?
Tarzan : Su per giù come quella di un verme...
Dorotea : Ma no. Io volevo dire come facevate a vivere da solo...
Tarzan : Così. Questione di abitudine. Passeggiavo da solo, mangiavo
da solo, dormivo da solo, me la facevo da solo, insomma...



TARZAN ( TOTO' )

La vispa Teresa
che un dì le andò liscia
di prendere illesa
nel prato una biscia,
e pien di sollazzo
facendo schiamazzo
gridava a distesa :
l'ho presa, l'ho presa!
La biscia arrossisce
s'allunga, poi striscia,
s'accorcia, poi piglia,
e a lei supplicò :
strisciando, bisciando,
che male ti fò ?

Non stringermi il collo
mi duole il midollo.
Deh, lasciami andare
nei prati a bisciare.
Restand interdetta
Teresa mollò,
dischiuse la stretta,
e la biscia scappò.

 
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totoiano80
view post Posted on 21/9/2008, 15:09




intervista a Sandro De Feo rilasciata nel 1967, che si riferisce + o - al 1920

Bisognava vederlo portare le braccia in su, piegando le mani verso gli omeri come una danzatrice sacra indiana, e poi cominciare a buttare il dorso nella direzione opposta all'addome e la testa in tutt'altra direzione rispetto al torso, e gli occhi storcersi nella direzione contraria a quella del capo, e la bazza per conto suo rispetto alla bocca, e il pomo d'adamo correre in giro vorticosamente facendo correre la farfallina nera della cravatta. Era proprio allucinante Totò, a ventisei, ventisette anni in quell'esercizio.
 
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totoiano80
view post Posted on 24/9/2008, 23:07




DEI DUE CHI SARA' ( 1937 )

di Antonio De Curtis

Sketch della massaggiatrice

Pompeo : Hanno bussato...
Totò : Cretino. E' il telefono... vai ad aprire... vai a sentire... aspetta ci vado io... ( va al telefono ) Pronto... pronto... chi parla ? il becchino ? Chi volete ? Lo studente non c'è... Ci sono io, sono lo zio. Come ? Mio nipote è un delinquente ?!? Badate come parlate, sapete!? Vostra figlia la modista, sedotta ? Ma da chi ? Ah, no, caro signor beccamorto! Finchè ci sono io voi non ammazzate nessuno. Se c'è da pagare, pagherò io e basta. Oh, perdinci! ( riattacca il ricevitore ) Hai capito che roba ?
Massaggiatrice : ( entra ) Oh... scusate...
Totò : Prego...prego anzi restate. Cercate forse mio nipote ?
Massaggiatrice : Ah, il signor Gino Anguilla è vostro nipote ?
Totò : Precisamente... Abbiamo l'istessa anguilla... cioè lo stesso cognome...
Massaggiatrice : Allora siete anche voi un' Anguilla...
Totò : Si, io sono un Anguilla e il mio amico e paesano qui presente è un Capitone...
Massaggiatrice : ( stende la mano ) Tanto piacere... Maria Sardella...
Totò : Sardella... Anguilla e Capitone... Io proporrei una cosa...
Pompeo : Sentiamo...
Totò : Andiamocene tutti e tre al mercato del pesce...

 
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totoiano80
view post Posted on 19/10/2008, 17:44




TOTO' macchietta IL BEL CICCILLO ( 1923 )

IL BEL CICCILLO

Io di nome mi chiamo don Ciccio
e mi firmo don Ciccio Salsiccio
io ovunque m'impaccio e m'impiccio
dove vado vi faccio un pasticcio
è cosi per un puro capriccio
don Ciccio Pasticcio mi sento chiamar.

Ho sempre un biroccio
somiglio a un bamboccio
dal mulo e dal ciuccio
mi faccio tirar.

In estate vo a caccia
d'inverno in barcaccia
di nulla mi cruccio
mi faccio ammirar.

Ciccio quà
Ciccio là.

Son bello e son ricco le donne le scaccio
ma dopo di averle ridtte uno straccio
don Ciccio Salsiccio pallottola in mano
sti figli di cane mi stanno a chiamar.

C'è la moglie del conte Borraccia
bella e buona di corpo e di faccia
che sovente al mio cuore s'allaccia
quasi folle mi guarda la faccia
e sono certo che questa mi spaccia
perchè tutti i giorni mi fa consumar.

Se il conte ci incoccia
ci rompe la boccia
del resto il capriccio
può farci passar.

Lei mi chiama mio Ciccio
mio Ciccio Salsiccio
facciamo il pasticcio
mi fai morir.

Ciccio qua
Ciccio là.

nel film Yvonne la nuit ( 1949 ) la macchietta Il bel ciccillo viene riproposta con qualche variante.

 
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totoiano80
view post Posted on 20/10/2008, 22:54




A PRESCINDERE ( 1956 )

di A.De Curtis, Mangini, Cipriani, Paone

A prescindere

Dolcissimo segreto
che mai non fu svelato,
cos'è questo '' A prescindere!''
che abbacina,
che allucina?...
E' forse il carme ignoto
di un vate sconsolato?
Cos'è questo '' A prescindere!'',
che mai vuol dir? Non so!
Vuol dir
che il sole eternamente sorge
nel ciel?
Vuol dir
che il cuore eternemente batte?...
Che bel?
La sfinge, interpellata,
rimase tramortita,
poi disse, scocciatissima:
'' Chiedetelo a Totò!''

E' un rebus a sorpresa ?
E' un coro a bocca chiusa?
Cos'è questo ''A prescindere!''
che fulmina,
che illumina?
E' il sogno di un cinese?
E' l'urlo di un tifoso?
Quisquilie! Pinzellacchere?
Che mai nasconde in sè?
Vuol dir
che c'è un rimedio ad ogni male?
Chissà!
Vuol dir:
''Fa l'uomo e non il caporale''!
Ma va...
comunque questa cosa
che non è made in USA
sì sì, lo so, è bellissima,
ma sempre russa è!

 
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totoiano80
view post Posted on 21/10/2008, 19:22




COLORI NUOVI ( 1932 )

avanspettacolo di Totò e Guglielmo Inglese

scena ambientata in un osteria di campagna

TOTO' : Qui c'è un osteria, adesso mangeremo, e poi con un pretesto ce la svigneremo alla chetichella.
PASQUALE : L'idea è ottima...Accetto.
LIBORIO : L'idea è ottima, accetto, però dobbiamo cercare il modo di farci chiamare dal padrone, così dopo, se la fuga dovesse fallire, avremo come attenuante che è stato lui ad invitarci.
PASQUALE : E' come faremo?...
LIBORIO : Fingiamo di bisticciarci, così lui metterà la pace e ci inviterà poi a mangiare. ( lite )
PADRONE : Che c'è?...Calma!...Suvvia, siate buoni...( soggetto )
PASQUALE : Adesso che la pace è fatta, andiamo a festeggiarla in un bel restaurant...
PADRONE : Come ? io sono stato quello che ho fatto da paciere e mi volete fare questo torto ?...Perchè forse il mio locale non è degno di ospitarvi?..
TOTO' : Quand'è così... Ci adatteremo a mangiare quà.
PADRONE : Ecco favorite dentro... Nel salone sarete serviti meglio...
LIBORIO : No, preferiamo stare qui al fresco.
PADRONE : Ma qui tira vento...
TOTO' : Vento?... Il vento è la passione mia!
PADRONE : Come più vi piace...Dunque cosa volete che vi porti? intanto un maritata milanese ?
TOTO' : No, preferiamo tre porzioni di maccheroni.
PADRONE : Benissimo. Come secondo, vi rompo le costate, come vino...bianco o vi farò uscire il rosso.
TOTO' : Intanto portate subito i maccheroni... ( soggetto del cane )
PADRONE : Giovanni, tre maccheroni ai signori! ( il cameriere intanto apparecchia )
PADRONE : Mentre si preparano i maccheroni vi voglio raccontare un fatterello che m'è successo un mese fa. Dunque un giorno vennero tre signori che avevano la faccia di tre imbroglioni, mangiarono ogni ben di Dio, bevvero come botti, e quando fu il momento di pagare cercarono ogni via per svignarsela...Ma io cosa feci?...viste le loro brutte intenzioni, appena fecero per scappare, chiamai il cane e li feci inseguire da lui. Indovinate il cane cosa mi portò?...Mi portò: un braccio, un orecchio e due nasi ( finta uscita ) Che c'è?...
TOTO' : Noi abbiamo troppa paura dei cani.
PADRONE : Ma no! Adesso lo faccio legare. ( via ) ( soggetto del timore )
CAMERIERE : Pronti i maccheroni per i signori!... ( soggetto maccheroni )
PASQUALE : Padrone! Ci siamo dimenticati una cosa indispensabile, il dolce...
PADRONE : Mi dispiace, ma non ne abbiamo. Capirete siamo in campagna e signori come loro capitano tanto di raro!...
PASQUALE : E allora come si fa ? Senza il dolce è come se non avessi mangiato! Ormai sono abituato. Adesso andrò a vedere in paese se ne trovo! ( via ) Io vado a comprare i dolci!
TOTO' : Meglio così, adesso rimasti noi due: come ce la sbrigheremo?...
LIBORIO : Che bella idea! Lo zio è andato a comprare i dolci...e vo porterete il liquore...
PADRONE : Liquore non ne ho...
LIBORIO : Come si fa, i dolci senza liquori? Impossibile vado a vedere se ne trovo io...( via )
PADRONE : Come sono rimasto male...Sono rimasto così male...
TOTO' : Più male di me che sono rimasto solo in mezzo al guaio!... ( soggetto del fagotto )
PADRONE : ( Quando Totò sarà sulla quinta per uscire, entrerà ) Fermo là, assassino! Assassino! Vieni qua... ladro !
LIBORIO : ( Libori e Pasquale vestiti da guardie ) Dov'è il ladro ? Eccolo là! E da stamani che lo cerchiamo...
PADRONE : Ha tentato di scappare come hanno fatto i due suoi compari!... ( piano ) Non avere paura, siamo noi.
PASQUALE : Seguiteci!...
LIBORIO : E portate anche la refurtiva...
PADRONE : ( alle guardie ) Grazie, se volete qualcosa...
TOTO' : Ebbene sì! Sono colpevole evoglio essere punito...Portatemi con voi !...

 
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totoiano80
view post Posted on 12/11/2008, 18:11




LA BANDA DELLE GIALLE ( 1933 )

Teatro Eliseo

MARDOCHEO ( Totò ) : Dunque io vengo in qualità di padre a reclamare i miei diritti.
SIGNORA : Si, lo so. Ma mettetevi nelle mie condizioni. Ormai sono tanto affezzionata a lui.
MARDOCHEO : E' inutile, non perchè si mio figlio, ma si fa subito ben volere!
NIK : ( a Mardocheo ) E' meglio cercare di commuoverla. Signora, malgrado il vostro affetto, dovrete pur capire che questo povero disgraziato, queso povero infelice, guardatelo bene in faccia...Non vi fa compassione?
MARDOCHEO : Ma tu mi offendi!
NIK : Si, lo faccio per intenerirla.
MARDOCHEO : Lascia fare a me. Volevamo dire che malgrado il vostro affetto considerate che a casa c'è una madre che aspetta e che quella poveretta morrebbe dal dolore se quel figlio venisse a mancargli, ohimè, ohibò.
SIGNORA : Ma anch'io però morirò dal dolore se venisse a mancarmi!
MARDOCHEO : Il caso è triste, lo so. Ma capirete...
SIGNORA : Non capisco nulla.
MARDOCHEO : Ha detto che non capisce nulla.
NIK : Sarà scema.
SIGNORA : Io l'amo, capite, l'amo alla follia e nessuno potrà farmi dimenticare vostro figlio!
MARDOCHEO : E chi non si innamorerebbe di quel bambino lì?
NIK : Io non lo conosco personalmente.
MARDOCHEO : Non fo per dire, ma è tutt il mio ritratto. ( alla signora ) Si, è bello, fa innamorare tutto quello che volete, ma bisogna pure che ce lo rendiate.
SIGNORA : Abbiate pietà di me! Vi ripeto che l'amo. L'amo pazzamente.Quando egli mi sta tra le braccia ed io gli prodigo le mie carezze, egli mi bacia con una passione infinita, mi stringe forte con calore, dicendomi : ti voglio tanto bene!
MARDOCHEO : Eh?
NIK : Come, già parla?
MARDOCHEO : A me sembra che faccia lo sporcaccione!
NIK : Ma non avevi detto che ha un mese?
MARDOCHEO : Sarà un bambino precoce!
NIK : Signora, siamo veramente lusingati dell'affetto che nutrite per nostro figlio.
MARDOCHEO : Prego, mio figlio.
MARDOCHEO : Cara signora è necessario ricondurlo a casa perchè ha pure bisogno di prendere...
NIK : Dillo, dillo!
MARDOCHEO : Ha bisogno di prendere un pò di latte.
SIGNORA : Latte? Ma se questa mattina gliene ho dato mezzo litro con il pane dentro.
A DUE : Mezzo litro col pane dentro?
SIGNORA : Sicuro, e a colazione si è bevuto un bicchierotto di vino.
A DUE : Un bicchierotto di vino?
SIGNORA : Altro che! E di tanto in tanto si prende anche qualche sbornietta.
A DUE : Qualche sbornietta?
SIGNORA : Certo! Un fiasco di vino se lo manda giù come una pillola.
A DUE : Un fiasco di vino?
MARDOCHEO : Signora voi me lo uccidete!
SIGNORA : No, siete voi che uccidete me togliendomelo.
MARDOCHEO : Signora, io vengo a reclamare i miei diritti, il frutto delle mie viscere.
SIGNORA : Ah, ora basta! Ebbene, fino questo momento ho taciuto, ma ora ve lo dico sinceramente. Vostro figlio...
MARDOCHEO : Ebbene?
SIGNORA: Mi ha resa madre!

 
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totoiano80
view post Posted on 23/11/2008, 10:37




FRA MOGLIE E MARITO...LA SUOCERA E IL DITO! ( 1939 )

rivista in 16 quadri di Antonio de Curtis

GERVASIO : E' questa l'ora di rincasare? ( all' amico che entra )
GETULLIO ( Totò ) : Ma ti sembra questa una vita che si può continuare?
GERVASIO : E te la pigli con me?
GETULLIO ( Totò ) : Si capisce che me la piglio con te. Io me ne stavo per i fatti miei. Non bastava la miseria che ho, debbo mantenere pure te.
GERVASIO : Dovresti essermene grato. L'unione fa la forza.
GETULLIO ( Totò ) : Un accidenti che ti piglia. Non sono padrone di uscire quando voglio perchè abbiamo un vestito in due.
GERVASIO : Il destino ha voluto così. Bè. Spogliati, che debbo uscire.
GETULLIO ( Totò ) : Ma guarda un pò cosa mi tocca fare. Accidenti a te.( si spoglia, soggetto vestito )
GERVASIO : Dì! Si mangia fuori o si mangia in casa?
GETULLIO ( Totò ) : Oggi non si mangia.
GERVASIO : Perchè?
GETULLIO ( Totò ) : Non ci sono soldi.
GERVASIO : Non ci sono soldi? Come! Non abbiamo 12 lire?
GETULLIO ( Totò ) : Abbiamo? Ho,12 lire!
GERVASIO : Va bene... Abbiamo...ho... Tra di noi fa lo stesso.
GETULLIO ( Totò ) : Ma che tra noi e tra noi. Lo zio è morto a me, non è mica morto a te.
GERVASIO : E non ti vergogni. Vedete, gli muore uno zio in America e gli lascia un eredità di 12 lire.
GETULLIO ( Totò ) : Cretino. Ha lasciato 10 milioni, ma siccome eravamo un miliardo e cinquecentomila eredi ci è spettato 12 lire a testa. E poi a me è bastato il pensiero.
GERVASIO : Getullio, mi dai 4 lire?
GETULLIO ( Totò ) : Per farne cosa?
GERVASIO : Ho un invito a colazione.
GETULLIO ( Totò ) : Ma che disgraziato. Invita pure gli amici a colazione. Senti. Le 12 lire non le ho più. Me le sono giocate.
GERVASIO : Disgraziato, cosa hai fatto!
GETULLIO : Sì, me le sono giocate. Ho comperato una cartella della lotteria di Tripoli. Capirai, era una povera ragazza che me l'ha offerta e l'oro ci guadagnano 2 lire a biglietto.
GERVASIO : E non le potevi dare 2 lire?
GETULLIO ( Totò ) : L'avrei offesa. Tu lo sai che io sono un sentimentale.
GERVASIO : Che ti venga un accidente. Eccoci di nuovo gettati nella più nera miseria. Etcì...Etcì..
GETULLIO ( Totò ) : OH! quelle erano 12 lire e non 12 mila lire.
VOCE ( dalla strada ) : Getullio! Getullio!
GERVASIO : Dì, ti chiamano
GETULLIO ( Totò ) : ( si affaccia alla finestra ) che c'è ?
GIORNALAIA : E' il signor Getullio ?.........
GERVASIO : Ve lo chiamo subito. Permettete?
GETULLIO ( Totò ) : Buon giorno signorina . A che cosa debbo attribbuire l'onore della vostra visita?
GIORNALAIA : Ecco quà! Però vorrei che voi non abbiate a soffrire una forte emozione, e perciò ve lo dirò piano piano, ma voi siate forte.
GETULLIO ( Totò ) : Sì, sì le 12 lire erano false. Adesso ci mando Gervasio. ( forte a lei ) Signorina, effettivamente io non posso soffrire emozioni di sorta. Adesso vi mando Gervasio. Glielo direte a lui, ma credetemi, non è colpa mia. Io le 12 lire le ho avute dal Consolato Americano. Permesso? ( via ).
GERVASIO : ( rientrando ) Signorina, perdonatemi. Il mio amico vi prega di dire tutto a me.
GIORNALAIA : Ecco quà. Il biglietto che gli ho venduto ha vinto il 1 premio, per la bellezza di 4 milioni.
GERVASIO : Eh?
GETULLIO ( Totò ) : ( che stava in ascolto esce ) Eh! cosa sentono mai i miei occhi, cosa vedono mai le mie orecchie, cosa ascoltano le mie pupille. Milionario!
GIORNALAIA : Già, milionario!
GERVASIO : Siamo milionari...!
GETULLIO ( Totò ) Che siamo! Sono milionario! ( sviene )......
 
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totoiano80
view post Posted on 7/12/2008, 18:33




Quante storie si perdono e quanti spettacoli si dissolvono ingoiati nel mare scuro del tempo che è passato.
Le tracce di questi avvenimenti, vivono nelle memorie di chi è stato testimone, nei frammenti di documenti che diventano custodi di segreti ed emozioni. Come si muoveva Totò sul palcoscenico negli anni 20, 30, 40..., che suono aveva la sua voce, come duettava col pubblico, come era l'energia comica che trasmetteva ? Non esistendo documenti filmati, tutto questo ritorna come un eco attraverso foto, oggetti ritagli di stampa, locandine, manifesti, documnti di viaggio.
Grazie a queste immagini statiche, rigorosamente autentiche, vogliamo proporvi un piccolo viaggio indietro nel tempo, attraverso un periodo sconosciuto dell' ate di Totò. Ognuno di noi con la fantasia, poi, potrà provare a metterle in movimento quelle immagini, cercare di dare forma a un miraggio : un nuovo spettacolo di Totò ( Vincenzo Mollica )
 
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totoiano80
view post Posted on 23/1/2009, 19:26




Totò macchietta Fifì Rino ( 1906 )

Teatro Orfeo

Io mi chiamo Fifì Rino
sono un tipo molto fino
ogni donna m'apre il cuore
al mio sguardo langue e muore.
Cinquemila innamorate
nel mio libro ho registrate
e poi tutte le ho gonfiate di promesse e palpitar.
Sento le donne
mi corron vicino
mi chiamano bello, vezzoso, carino.

Sono un de' membri grandi
nell' aristrocrazia
ovunque vo amanti
che dicono così :
<< Perchè non mi tasteggi ?
Consolami un pochin!
Oh, Rino di qua!
Oh, Rino di là!
Oh Rino di qua e di là>>.

Sono il re degli eleganti
caramella, tuba e guanti
non mi faccio mai mancare
e perciò mi fo ammirare.
Parlo il greco, il messicano
molto ben l'americano
e poi stado un poco a Orano mi so' infranciosato ben!
Ho molti cavalli
carrozze, villini
e alcuni casini possiede mammà.

Son un de' membri grandi
nell' aristrocazia
ovunque vo ho amanti
che dicono così :
<< Perchè non mi tasteggi?
Consolami un pochin!
Oh Rino di qua!
Oh, Rino di là!
Oh, Rino di qua e di là>>.

In sala il gelo.
A un certo punto si sentono dei singhiozzi convulsi, che
piano piano diventano una risata prima soffocata poi irrefrenabile: è Totò, che non riesce mai a trattenersi dal ridere una volta arrivato alle battute finali di Fifì Rino.

 
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totoiano80
view post Posted on 25/1/2009, 01:18




Totò macchiette La colta e i vestiti 1931/35

Diana Rogliani ricorda in particolare lo scketch della colta in cui Totò, travestito da donna, con una grottesca parrucca bionda, impersonava una signora ignorante che, ansiosa di brillare in società, infilava uno strafalcione dietro l'altro. Nel creare macchiette Totò prendeva anche spunto dalle sue manie personali. Per esempio, quella di volere essere sempre elegantissimo. Arrivava in palcoscenico con un attaccapanni e una cappelliera da dove, come un prestigiatore dal cilindro, tirava fuori una serie di orribili capi di vestiario, mostrandoli al pubblico con riverenza come se fossero il massimo della ricercatezza.

 
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totoiano80
view post Posted on 26/1/2009, 18:08




Totò macchietta Vicolo ( 1918 )

Teatro Iovinelli

La parodia di Vipera, la famosissima canzone di E.A.Mario, si intitolava '' Vicolo '' e consisteva in un esilarante imitazione che Totò, vestito da donna in modo esagerato, con piume e paillettes, faceva della femmina fatale.... si attaccava a una tenda che regolarmente veniva giù, facendolo cadere e suscitando l'ilarità del pubblico.

Ella indossava un abito un po' strano
ed era all'angolo di un vicolo fermata
e mi faceva cenno con la mano,
come volesse farmi un imbasciata,
poi mi portò in un vicolo,
io d'amore ero quasi cotto,
entrammo nel palazzo 78.
Vicolo, Vicolo,
palazzo di colei
dove lasciai parecchi soldi miei...
Che brutto vicolo!
Che brutto vicolo!
Malridotto, ahimè, così...

 
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totoiano80
view post Posted on 26/1/2009, 18:26




Totò macchietta O' Paraguay ( 1918 )

Teatro Iovinelli

Me ne andrò nell' Occidente / nell'Oriente, nel Perù, / me ne andrò nell' Occidente / a Chicago e vafanchiù...

 
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48 replies since 17/8/2005, 20:02   1679 views
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